Gondor e gli Eredi di anarion 


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Gondor e gli Eredi di anarion



 

Vi furono trentuno re a Gondor dopo Anаrion, ucciso davanti a Barad-dыr. Benchй la guerra non cessasse mai alle frontiere, per piщ di mille anni i Dщnedain del Sud accrebbero la loro ricchezza e il loro potere per mari e per monti, fino al regno di Atanatar II, chiamato Alcarin il Glorioso. Eppure i primi segni di decadenza avevano giа incominciato a manifestarsi; gli Alti Uomini del Sud si sposavano tardi e avevano pochi figli. Il primo re senza discendenza fu Falastur e il secondo Narmacil I, figlio di Atanatar Alcarin.

 

Ostoher, il settimo re, ricostruм Minas Anor, dove piщ tardi i re dimorarono d’estate abbandonando per una stagione Osgiliath. Ai suoi tempi Gondor subм il primo attacco dei selvaggi Uomini dell’Est. Ma Tarostar, suo figlio, li sconfisse e li respinse, e prese il nome di Rуmendacil «l’Orientale». Egli fu tuttavia ucciso durante una successiva battaglia contro altre schiere di Esterling. Turambar suo figlio lo vendicт, impossessandosi di un vasto territorio a est.

Con Tarannon, il dodicesimo re, incominciт la linea dei Re Navigatori, i quali costruirono flotte ed estesero l’influenza di Gondor su tutte le coste a ovest e a sud dell’estuario dell’Anduin. Per commemorare le sue vittorie quale Capitano degli Eserciti, Tarannon salм sul trono con il nome di Falastur, «Sire delle Coste».

Eдrnil I, suo nipote, riparт l’antico porto di Pelargir e costruм una poderosa flotta. Assediт Umbar da terra e da mare, e se ne impadronм, trasformandola in un grande porto e in una roccaforte della potenza di Gondor[25]. Ma Eдrnil non sopravvisse a lungo al suo trionfo. Egli perм con molte navi e molti uomini durante una grande tempesta presso Umbar. Suo figlio Ciryandil continuт a costruire navi, ma gli Uomini dell’Harad, capeggiati dai signori cacciati da Umbar, assaltarono quella fortezza con ingenti forze, e Ciryandil cadde in combattimento nel Haradwalth.

Umbar venne assalita a piщ riprese, ma fu impossibile conquistarla a causa della potenza navale di Gondor. Ciryaher figlio di Ciryandil attese l’ora propizia e quando ebbe finalmente radunato le forze necessarie scese da nord per mare e per terra, e attraversando il Fiume Harnen sconfisse definitivamente gli Uomini di Harad, i cui re furono costretti a riconoscere la signoria di Gondor (1050). Ciryaher prese allora il nome di Hyarmendacil «il Meridionale».

Nessun nemico osт contestare la potenza di Hyarmendacil durante il resto del suo lungo regno. Egli regnт infatti per centotrentaquattro anni, il secondo regno in ordine di lunghezza della linea di Anаrion. Ai suoi tempi Gondor raggiunse l’apice della gloria. Il reame si stendeva a nord fino al Celebrant e ai margini meridionali del Bosco Atro; a ovest sino all’Inondagrigio; a est sino al Mare interno di Rhыn; a sud sino al Fiume Harnen e da lм lungo la costa fino alla penisola e al porto di Umbar. Gli Uomini delle Valli dell’Anduin avevano riconosciuto la sua sovranitа, e i re di Harad ossequiavano Gondor, e inviavano i loro figli alla corte del Re come ostaggi. Mordor era un deserto, ma veniva sorvegliato da grandi fortezze che guardavano i valichi.

Cosм si estinse la linea dei Re Navigatori. Atanatar Alcarin, figlio di Hyarmendacil, visse in tale splendore che la gente diceva: Le pietre preziose a Gondor sono sassolini con i quali giocano i bambini. Ma Atanatar amava la vita facile, e non fece nulla per mantenere il potere che aveva ereditato; i suoi due figli gli rassomigliavano in tutto e per tutto. La debolezza di Gondor era giа iniziata prima che egli morisse, ed era indubbiamente stata notata dai nemici. La sorveglianza nei confronti di Mordor venne abbandonata. Eppure fu soltanto all’epoca di Valacar che il primo grande male gravт su Gondor: la guerra civile chiamata Lotta delle Stirpi, che causт grandi perdite e rovine, mai piщ del tutto riparate.

 

Minalcar, figlio di Calmacil, era uomo di gran coraggio, e nel problema. Da allora egli governт Gondor in nome dei re, finchй non succedette al padre. La sua maggior preoccupazione erano gli Uomini Nordici.

Questi erano divenuti molto piщ numerosi nel periodo di pace coevo alla grandezza e alla potenza di Gondor. I re erano ben disposti nei loro confronti, poichй fra gli Uomini comuni erano quelli che piщ si avvicinavano ai Dщnedain (essendo per lo piщ discendenti di quei popoli dai quali discendevano gli antichi Edain); e diedero loro vaste terre al di lа dell’Anduin a sud della Grande Foresta Verde affinchй rappresentassero una difesa contro gli uomini dell’Est. Infatti i precedenti attacchi degli Esterling provenivano soprattutto dalla pianura compresa fra il Mare Interno ed i Monti Cenere.

Ai tempi di Narmacil I gli attacchi degli Esterling si rinnovarono, ma dapprima furono assai deboli; ma il reggente venne a sapere che gli Uomini Nordici non erano sempre fedeli a Gondor e che alcuni di essi si alleavano agli Esterling, perchй avidi di bottino e desiosi di partecipare alle ostilitа fra i loro principi. Minalcar partм quindi nel 1248 con un grosso esercito, e fra il Rhovanion (le Terre Selvagge) e il Mare Interno sconfisse una folta schiera di Esterling e distrusse i loro accampamenti a est del Mare. Assunse quindi il nome di Rуmendacil.

Al suo ritorno in patria, Rуmendacil fortificт la riva occidentale dell’Anduin, fino alla sua confluenza con il Limterso, e vietт a qualunque straniero di scendere il corso del Fiume oltre all’Emyn Muil. Fu lui che edificт le colonne degli Argonath all’ingresso di Nen Uithcel. Ma poichй aveva bisogno di uomini, e voleva inoltre rafforzare i legami fra Gondor e gli Uomini Nordici, ne prese molti al suo servizio, dando loro alti incarichi nei suoi eserciti.

Rуmendacil mostrт di favorite particolarmente Vidugavia, che l’aveva aiutato durante la guerra. Egli si faceva chiamare Re del Rhovanion ed era effettivamente il piщ potente dei principi del Nord, benchй il suo regno si stendesse fra la Foresta Verde ed il Fiume Celduin[26]. Nel 1250 Rуmendacil mandт suo figlio Valacar come ambasciatore presso la corte di Vidugavia, affinchй apprendesse la lingua, i modi e la politica degli Uomini Nordici. Ma Valacar andт oltre le intenzioni del padre: s’innamorт delle terre e delle popolazioni nordiche, sposт Vidumavi, figlia di Vidugavia, e per molti anni non tornт. Da questo matrimonio ebbe origine la Lotta delle Stirpi.

«Gli alti Uomini di Gondor guardavano infatti giа con astio gli Uomini Nordici che vivevano fra loro; ed era per loro cosa inaudita che l’erede al trono o qualunque figlio di re sposasse qualcuno di razza inferiore e straniera. Vi erano giа insurrezioni nelle provincie meridionali alla fine del regno di Re Valacar. La sua regina era stata una dama bella e nobile, ma dalla esistenza breve, come tutti gli Uomini comuni, ed i Dщnedain temevano che i suoi discendenti ereditassero questo difetto, perdendo molto della maestа dei Re degli Uomini. Erano inoltre poco disposti ad accettare come sovrano il figlio di lei, il quale, pur chiamandosi ora Eldacar, era tuttavia nato in un paese straniero e aveva portato in gioventщ il nome di Vinitharya, tipico del popolo di sua madre.

«Perciт, quando Eldacar succedette a suo padre, a Gondor scoppiт la guerra civile. Ma Eldacar dimostrт di non potere essere facilmente spodestato. Alle caratteristiche di Gondor si mescolava in lui lo spirito temerario degli Uomini Nordici. Era bello e valoroso, e non mostrava tracce di rapido invecchiamento. Quando i congiurati capeggiati da alcuni discendenti dei re si sollevarono contro di lui, egli li combatte sino all’esaurimento delle sue forze. Venne infine assediato a Osgiliath, e riuscм a sopportare a lungo l’assedio, ma alla fine la fame e le forze di gran lunga superiori dei nemici lo costrinsero a fuggire, abbandonando la cittа in fiamme. In quell’assedio e in quell’incendio venne distrutta la Torre della Pietra di Osgiliath, e il palantir si smarrм nelle acque.

«Ma Eldacar riuscм a sfuggire ai nemici, e si recт a nord, presso la sua gente nel Rhovanion. Molti si unirono a lui, Uomini Nordici al servizio di Gondor e Dщnedain delle parti settentrionali del reame. Infatti molti di questi avevano appreso a stimarlo, e molti odiavano l’usurpatore. Costui era Castamir, pronipote di Calimehtar, fratello cadetto di Rуmendacil II. Non solo era uno dei piщ prossimi nella linea di successione al trono, ma era anche quello che contava la piщ folta schiera di seguaci; era infatti Capitano di Navi, e godeva del favore delle popolazioni costiere e dell’ausilio dei due grandi porti di Pelargir e Umbar.

«Castamir era da poco sul trono, quando dimostrт di essere altero ed egoista. Era un uomo crudele, come giа aveva dimostrato in occasione dell’assedio di Osgiliath. Aveva preteso infatti che Ornendil figlio di Eldacar, preso prigioniero, venisse ucciso; e le stragi e le distruzioni di cui fu vittima la cittа per causa sua eccedettero di molto le necessitа della guerra. Ciт fu ricordato a Minas Tirith e nell’Ithilien, ove l’amore per Castamir diminuм ancora quando fu chiaro che gli importava poco della terra e che si preoccupava soltanto delle flotte e intendeva quindi spostare la capitale del regno a Pelargir.

«Egli regnava da non piщ di dieci anni, quando Eldacar, vedendo che la sua ora era giunta, arrivт con un grosso esercito del Nord, mentre folte schiere di abitanti di Calenardhon, Anуrien e Ithilien si univano a lui. Vi fu una grande battaglia nel Lebennin, ai Guadi dell’Erui, ove fu versato molto del miglior sangue di Gondor. Eldacar stesso uccise Castamir in combattimento, e vendicт quindi suo figlio Ornendil; ma i figli di Castamir sopravvissero e riuscirono a difendere a lungo Pelargir con l’aiuto dei suoi abitanti e della gente delle flotte.

«Quando ebbero radunato lа tutte le forze che poterono riunire (poichй Eldacar non possedeva navi con le quali attaccarli dal mare), essi salparono, stabilendosi a Umbar. Ivi crearono un rifugio per i nemici del re, e una signoria indipendente. Umbar rimase in guerra con Gondor per molte generazioni, una minaccia per le sue coste e per tutto il commercio marittimo. Solo durante il regno di Elessar, Gondor riuscм a sottometterla definitivamente; ma prima la regione meridionale di Gondor rimase per lunghi anni una terra desolata posta fra i Corsari e i Re».

 

«La perdita di Umbar fu grave per Gondor, non solo perchй il reame veniva ridotto a sud e perchй perdeva il controllo degli Uomini di Harad, ma anche perchй era stato proprio lа che Ar-Pharazфn il Dorato, ultimo re di Nщmenor, aveva messo piede a terra e umiliato il potente Sauron. E benchй ne fossero derivati molti mali, persino i seguaci di Elendil ricordavano con fierezza la venuta dell’immenso esercito di Ar-Pharazфn giunto dagli abissi del Mare; e sul piщ alto colle che sovrastava il Porto avevano eretto una grande colonna bianca per ricordare l’avvenimento. Era coronata da un globo di cristallo che assorbiva i raggi del Sole e della Luna e brillava come una stella lucente, visibile in tempo sereno persino dalle coste di Gondor e lungi in alto mare. E rimase lм fino al risorgere della potenza di Sauron, che ormai era prossimo, quando Umbar cadde sotto la dominazione dei suoi servitori e il segno che ricordava la sua umiliazione venne distrutto».

 

Dopo il ritorno di Eldacar il sangue della casa reale e delle altre case dei Dщnedain si mescolт con quello degli Uomini comuni. Molti dei grandi erano infatti rimasti uccisi nella Lotta delle Stirpi, ed Eldacar si mostrava favorevole agli Uomini Nordici, grazie ai quali aveva potuto riconquistare la corona, accogliendo quindi a Gondor numerosi di essi provenienti dal Rhovanion.

Questo miscuglio non affrettт in un primo tempo l’indebolimento dei Dщnedain, come essi avevano temuto, eppure questo indebolimento procedeva, a poco a poco, come sempre. Era indubbiamente dovuto alla Terra di Mezzo stessa e al lento scomparire delle virtщ dei Numenoreani dopo l’inabissamento della Terra della Stella. Eldacar visse sino a duecento e trentacinque anni, regnando per cinquantotto e trascorrendone dieci in esilio.

Il secondo e peggior male si abbattй su Gondor durante il regno di Telemnar, il ventiseiesimo re, il cui padre Minardil, figlio di Eldacar, fu ucciso a Pelargir dai Corsari di Umbar. (Essi erano capeggiati da Angamaltл e Sangahyando, pronipoti di Castamir). Poco dopo sopraggiunse una micidiale epidemia, portata da oscuri venti dell’Est. Il Re e tutti i suoi figli morirono, e anche numerosi abitanti di Gondor e specialmente di Osgiliath. Allora, a causa della stanchezza e della scarsitа di Uomini, cessт la vigilanza alle frontiere di Mordor e le linee di confine che guardavano i valichi rimasero incustodite.

Piщ tardi ci si rese conto che tutte queste cose accadevano proprio mentre l’Ombra s’infittiva nella Foresta Verde e molte altre cose infauste accadevano, segno del risorgere di Sauron. Ed и vero che anche i nemici di Gondor ne soffrirono, altrimenti avrebbero potuto approfittare della sua debolezza per sopraffarlo; ma Sauron poteva attendere, ed и probabile che il suo maggior desiderio fosse quello d’insediarsi a Mordor.

Quando morм il re Telemnar, anche gli Alberi Bianchi di Minas Anor avvizzirono e morirono. Ma Tarondor, suo nipote e successore, ripiantт un giovane seme nella cittadella. Fu lui che trasferм definitivamente la dimora del Re a Minas Anor, poichй Osgiliath era ormai in parte deserta e cominciava a cadere in rovina. E tutti coloro che erano sfuggiti all’epidemia rifugiandosi nell’Ithilien o nelle valli occidentali desideravano ora ritornare.

Tarondor, salendo al trono assai giovane, ebbe il regno piщ lungo di tutti i Re di Gondor; ma non potй fare altro che riordinare il suo reame all’interno e curarne la graduale ripresa di forze. Ma suo figlio Telumehtar, memore della morte di Minardil e turbato dall’insolenza dei Corsari, le cui incursioni si spingevano sino all’Anfalas, radunт le sue forze e nel 1810 riprese Umbar, favorito da una tempesta. In quella guerra perirono gli ultimi discendenti di Castamir, e Umbar tornт per qualche tempo nelle mani dei re. Telumehtar aggiunse al proprio nome il titolo di Umbardacil. Ma nel corso dei nefasti episodi di cui fu poco dopo vittima Gondor, Umbar cadde nelle mani degli Uomini di Harad e fu perduta un’altra volta.

Il terzo male fu l’invasione dei Carrieri, che minт la declinante forza di Gondor in guerre della durata di quasi cento anni. I Carrieri erano un popolo, o piuttosto una federazione di molti popoli, venuti dall’Est; Ma erano piщ forti e meglio armati degli altri apparsi precedentemente. Viaggiavano in grossi carri, e i loro capi combattevano su cocchi. Sollevati (si seppe piщ tardi) dagli emissari di Sauron, assalirono improvvisamente Gondor e Re Narmacil II venne ucciso nel corso della battaglia oltre l’Anduin, nel 1856. Le genti del Rhovanion orientale e meridionale furono asservite e le frontiere di Gondor dovettero retrocedere all’Anduin e all’Emyn Muil. (Si pensa che a quest’epoca gli Schiavi dell’Anello siano ritornati a Mordor).

Calimehtar, figlio di Narmacil II, con l’aiuto di una rivolta nel Rhovanion, vendicт suo padre con una grande vittoria contro gli Esterling presso Dargolad nel 1899, e per qualche tempo il pericolo si allontanт. Fu durante il regno di Araphant al Nord e Ondoher figlio di Calimehtar nel Sud, che i due reami si consultarono nuovamente, dopo un lungo silenzio e una persistente ostilitа. Compresero infatti finalmente che un unico potere e volere dirigeva gli assalti provenienti da molte parti ma diretti tutti contro i superstiti di Nщmenor. E proprio allora Arvedui, erede di Araphant, sposт Finel figlia di Ondoher (1940). Ma nessuno dei due regni potи inviare soccorsi all’altro, perchй Angmar rinnovт i suoi attacchi contro Arthedain, mentre contemporaneamente riapparivano in gran numero i Carrieri.

Molti Carrieri si recarono a sud di Mordor, alleandosi con gli Uomini del Khand e del Vicino Harad, e a seguito di questo imponente assalto da nord e da sud, Gondor venne quasi distrutto. Nel battaglia a nord del Morannon ed i nemici si riversarono nell’Ithilien. Ma Eдrnil, Capitano dell’Esercito del Sud, riportт una grande vittoria nel Sud Ithilien e distrusse l’esercito di Harad che aveva attraversato il Fiume Poros. Affrettandosi a recarsi a nord, radunт tutti i superstiti dell’esercito del Nord che batteva in ritirata e assalм l’accampamento piщ grosso dei Carrieri, mentre banchettavano e gozzovigliavano, pensando che Gondor fosse per sempre sconfitto e che non rimanesse altro da fare che ammassare il bottino. Eдrnil piombт sull’accampamento e incendiт i carri, cacciando via dall’Ithilien il nemico sbaragliato. E parte di coloro che fuggirono peri poi nelle Paludi Morte, a est dell’Emyn Muil.

«Dopo la morte di Ondoher e dei suoi figli, Arvedui del Regno del Nord reclamт la corona di Gondor, quale diretto successore d’Isildur e al tempo stesso marito di Firiel, unica discendente vivente di Ondoher. Ma la sua pretesa venne respinta. Il maggiore artefice di ciт fu Pelendur, il Sovrintendente di Re Ondoher.

«Il Consiglio di Gondor rispose: “Corona e regalitа di Gondor appartengono unicamente agli eredi di Meneldil, figlio di Anаrion, al quale Isildur cedette questo reame. A Gondor questa ereditа viene attribuita solo ai figli maschi, e non ci risulta che la legge sia diversa ad Arnor”.

«A ciт Arvedui rispose: “Elendil aveva due figli, di cui Isildur era il primogenito e l’erede. Il nome di Elendil и oggi il primo della linea dei Re di Gondor, poichй fu considerato l’alto re di tutte le terre dei Dщnedain. Quando Elendil era ancora in vita affidт il governo delle provincie meridionali ai suoi due figli; ma quando Elendil cadde, Isildur partм per prendere il posto del padre, affidando anch’egli a suo fratello il governo del Sud. Egli non cedette il regno di Gondor, nй volle che il reame di Elendil venisse per sempre diviso.

«“Inoltre, anticamente a Nщmenor lo scettro passava al primogenito del re, sia maschio che femmina. E’ vero che tale legge non и stata osservata nelle terre d’esilio, sempre turbate dalle guerre; ma era questa la legge delle nostre genti, alla quale noi ora facciamo riferimento, poichй i figli di Ondoher sono morti senza lasciare eredi”[27].

«A ciт Gondor non rispose. La corona fu reclamata da Eдrnil, il capitano vittorioso, e gli venne concessa con l’approvazione di tutti i Dщnedain di Gondor, poichй egli apparteneva alla casa reale. Egli era infatti figlio di Siriondil, figlio di Calimmacil, figlio di Arciryas fratello di Narmacil II. Arvedui non insistette, perchй non aveva nй il potere nй il desiderio di opporsi alla scelta dei Dщnedain di Gondor; ma la sua richiesta non fu mai dimenticata dai suoi discendenti, anche quando il loro regno fu scomparso. Si avvicinava infatti la fine del Regno del Nord.

«Arvedui fu l’ultimo dei Re del Nord, come dice il suo nome. E pare che tale nome gli sia stato dato alla nascita da Malbeth il Veggente, il quale disse al padre: “Lo chiamerai Arvedui, perchй sarа l’ultimo ad Arthedain. Ai Dщnedain sarа imposta una scelta, e se decideranno per colui che presenta le minori speranze, allora tuo figlio muterа il suo nome e diventerа re di un reame assai piщ grande. Ma se non sarа cosм, trascorreranno molte vite d’uomini e molte sofferenze prima che i Dщnedain risorgano e si uniscano di nuovo”.

«Anche a Gondor un unico re succedette a Eдrnil. Forse, se corona e scettro fossero stati uniti, il regno si sarebbe mantenuto e molti mali avrebbero potuto essere evitati. Ma Eдrnil era saggio, e non arrogante, anche se, come alla maggior parte degli uomini di Gondor, gli sembrava che il reame di Arthedain fosse una piccola cosa, nonostante l’alto lignaggio dei sovrani.

«Egli inviт messaggi ad Arvedui annunciando che aveva ricevuto la corona di Gondor, secondo le leggi e le necessitа del Regno del Sud, “ma non dimentico la lealtа di Arnor, nй rinnego la nostra parentela, nй desidero che i reami di Elendil siano divisi da ostilitа. Vi invierа aiuti quando ne avrete bisogno, se mi sarа possibile”.

«Trascorse perт molto tempo prima che Eдrnil si sentisse sufficientemente al sicuro per mantenere la promessa. Il Re Araphant continuт, con forze sempre minori, a respingere gli assalti di Angmar, e il suo successore Arvedui fece lo stesso; ma finalmente, nell’autunno del 1973, giunse a Gondor la notizia che Arthedain si trovava in grandi difficoltа, poichй il Re degli Stregoni preparava un ultimo attacco. Allora Eдrnil inviт a nord suo figlio Eдrnur con una flotta, e con tutte le forze di cui poteva fare a meno. Troppo tardi. Prima che Eдrnur raggiungesse i porti del Lindon, il Re degli Stregoni aveva giа conquistato l’Arthedain, e Arvedui era morto.

«Ma quando Earnur giunse ai Rifugi Oscuri, vi fu gioia e gran meraviglia fra gli Elfi e gli Uomini. Le sue navi erano infatti cosм grandi e numerose che gli fu difficile ancorarle tutte, pur dopo aver riempito sia l’Harlond che il Forlond; da quelle navi scese un esercito possente, con armi e provviste per la guerra del grande re. Immensa parve quindi alla gente del Nord la flotta, eppure non era che un’infima parte della grande potenza di Gondor. Piщ di ogni altra cosa vennero apprezzati i cavalli, perchй molti venivano dalle Valli dell’Anduin, ed erano montati da cavalieri alti e belli, fieri principi del Rhovanion.

«Allora Cfrdan radunт tutti coloro che erano disposti a partire, e quando ogni cosa fu pronta l’esercito attraversт il Luhun e marciт verso nord per sfidare il Re degli Stregoni di Angmar. Egli dimorava ora, narrano le storie, a Fornost, che aveva empita di gente malefica, usurpando la casa dei re. Nel suo folle orgoglio non attese l’assalto dei nemici, ma partм loro incontro, credendo di distruggerli in un baleno, come aveva fatto con altri precedentemente, e di affogarli tutti nel Luhun.

«Ma l’Esercito dell’Ovest piombт su di lui dai Colli dell’Evendim, e una grande battaglia ebbe luogo nella pianura fra il Lago Nenuial e le Lande del Nord. Le forze di Angmar stavano ormai per cedere, ritirandosi a Fornost, quando il grosso della cavalleria che aveva aggirato le colline le prese alle spalle, creando fra loro lo scompiglio. Allora il Re degli Stregoni fuggм a nord con tutti i superstiti della strage, rifugiandosi nella sua terra di Angmar. Prima che potesse raggiungere il rifugio di Carn Dыm la cavalleria di Gondor lo raggiunse, capeggiata da Eдrnur. Al medesimo istante giungeva da Gran Burrone una schiera comandata da Glorfindel, Signore Elfico. Allora la sconfitta di Angmar fu cosм completa che non rimase nй un Orco nй un Uomo di quel reame a ovest delle Montagne.

«Ma narrano che quando tutto fu perduto il Re degli Stregoni apparve in persona, con un manto e una maschera neri, montato sopra un nero destriero. La paura colse tutti coloro che lo videro; ma egli scelse il Capitano di Gondor come bersaglio del suo terribile odio, e con un grido atroce cavalcт diritto contro di lui; Eдrnur avrebbe sostenuto l’assalto, ma il suo cavallo non seppe attendere la carica, e voltatosi lo trascinт via prima che egli potesse domarlo.

«Allora il Re degli Stregoni rise, e nessuno di coloro che lo udirono dimenticт piщ l’orrore di quel riso. Ma in quel momento arrivт Glorfindel sul suo cavallo bianco, e il Re degli Stregoni smise di ridere: fuggм, scomparendo nelle ombre. La notte coprм il campo di battaglia, ed egli svani. Nessuno vide dove andava.

«Ma Eдrnur tornт al galoppo, e Glorfindel, scrutando le tenebre che s’infittivano, gli disse: “Non l’inseguire! Non tornerа nella sua terra. Lontano ancora и il suo destino, ed egli non cadrа per mano di un uomo”. Molti rammentarono queste parole, ma Earnur era furente, e desiderava soltanto vendicarsi del disonore.

«Terminт cosм il malefico regno di Angmar, ed Eдrnur, Capitano di Gondor, si guadagnт l’odio del Re degli Stregoni; ma dovevano passare molti anni prima che ciт si manifestasse».

Fu dunque durante il regno di Re Eдrnil, come ci si rese conto piщ tardi, che il Re degli Stregoni fuggendo da Angmar si rifugiт a Mordor, riunendo lа gli altri Schiavi dell’Anello, di cui egli era il capo. Solo nel 2000, perт, essi uscirono da Mordor attraverso il Passo di Cirith Ungol e assediarono Minas Ithil, impadronendosene nel 2002 e catturando il palantir della torre. Essi vi rimasero fino alla fine della Terza Eta, e Minas Ithil divenne un luogo di paura, e venne chiamato Minas Morgul. Gran parte degli abitanti che dimoravano ancora nell’Ithilien se ne allontanarono.

 

«Eдrnur rassomigliava a suo padre quanto a valore, ma non quanto a saggezza. Era un uomo di decisa prestanza fisica e di carattere focoso; e non voleva prendere moglie, perchй il suo unico piacere era la lotta, o l’esercizio delle armi. La sua prodezza era tale che nessuno poteva eguagliarlo a Gondor nei suoi esercizi preferiti, ed egli era piuttosto un campione che non un capitano o un re, e conservт vigore e abilitа in etа assai avanzata».

Quando Eдrnur ricevette la corona nel 2043, il Re di Minas Morgul lo sfidт a duello, rinfacciandogli di non aver osato affrontarlo durante la battaglia del Nord. Ma Mardil il Sovrintendente riuscм a contenere la furia del re. Minas Anor, divenuta la capitale del reame dai giorni di Re Telemnar, e altresм la residenza dei re, fu chiamato Minas Tirith, la cittа sempre in guardia contro gli orrori di Morgul.

Earnur era re da sette anni, quando il Signore di Morgul ripetй la sfida, rinfacciando al re che ormai al poco coraggio della gioventщ si aggiungeva anche la debolezza dell’etа. Allora Mardil non riuscм piщ a trattenerlo, ed egli cavalcт con una piccola scorta di cavalieri sino al cancello di Minas Morgul. Non si ebbe mai piщ notizia di alcuno di essi. A Gondor tutti pensarono che il nemico avesse teso una trappola al re e che questi fosse morto fra le torture a Minas Morgul; ma poichй non vi erano testimoni della sua morte, Mardil il Buon Sovrintendente governт Gondor in suo nome per lunghi anni.

I discendenti dei re si erano ormai molto ridotti di numero. La Lotta delle Stirpi aveva notevolmente contribuito a decimarli, e da allora i re etano divenuti gelosi e guardinghi. Molti tra coloro di cui essi sospettavano erano fuggiti a Umbar unendosi ai ribelli, mentre altri avevano rinunciato al loro lignaggio e avevano preso mogli che non erano di sangue numenoreano.

Fu cosм che non si trovт un pretendente alla corona che fosse di sangue puro, o uno che tutti fossero d’accordo ad accettare come re; ognuno tremava al ricordo della Lotta delle Stirpi, sapendo che se fosse risorta una simile disputa sarebbe stata la fine di Gondor. E quindi, attraverso gli anni, il Sovrintendente continuт a governare Gondor, mentre la corona di Elendil giaceva in grembo a re Earnil nelle Case dei Morti, dove Eдrnur l’aveva lasciata.

 

I Sovrintendenti

 

La Casa dei Sovrintendenti venne chiamata Casa di Hщrin, perchй essi discendevano dal Sovrintendente di Re Minardil (1621-1634), Hщrin di Emyn Amen, uomo di alta razza numenoreana. Da allora i re avevano sempre scelto i loro sovrintendenti fra i loro discendenti, e a partire da Pelendur la Sovrintendenza divenne ereditaria come la corona, di padre in figlio, o da parente a parente prossimo.

Ogni nuovo Sovrintendente entrava in carica con il giuramento di «tenere lo scettro e regnare in nome del re, fino al suo ritorno». Ma queste divennero presto parole di un rituale, e i Sovrintendenti vi facevano poco caso, esercitando l’intero potere dei re. Eppure molti a Condor credevano ancora che un re sarebbe effettivamente ritornato nei tempi a venire; e alcuni ricordavano l’antica linea del Nord, che si mormorava vivesse ancora ma in ombra. I Sovrintendenti Regnanti perт fecero cattiva accoglienza a simili idee.

Essi tuttavia non sedettero mai sull’antico trono, e non portavano nй corona nй scettro. Avevano soltanto un bastone bianco quale simbolo del loro incarico, e il loro stendardo era bianco senza alcun disegno, mentre il vessillo del re era nero, e su di esso fioriva un albero bianco sormontato da sette stelle.

 

Dopo Mardi Voronwл, il quale venne considerato il primo della linea, seguirono ventiquattro Sovrintendenti Regnanti a Gondor, sino all’epoca di Denethor II, ventiseiesimo e ultimo. Essi poterono in principio governare tranquillamente, perchй quelli erano i giorni della Pace Vigile, durante i quali Sauron indietreggiт innanzi al potere del Bianco Consiglio e gli Schiavi dell’Anello rimasero nascosti nella Valle di Morgul. Ma dai giorni di Denethor I non vi fu mai piщ una vera e propria pace, e anche quando Gondor non era propriamente in guerra, le sue frontiere erano costantemente minacciate.

Negli ultimi anni di Denethor I apparve per la prima volta, proveniente da Mordor, la razza degli Uruk, Orchi neri di notevole forza fisica, che nel 2475 invasero l’Ithilien e si impadronirono di Osgiliath. Boromir, figlio di Denethor (da cui ebbe poi nome Boromir dei Nove Viandanti) li sconfisse e riconquistт l’Ithilien, ma Osgiliath era definitivamente distrutta e il suo ponte di pietra era crollato. Piщ nessuno vi dimorт. Boromir era un grande capitano, e persino il Re degli Stregoni lo temeva. Egli era infatti nobile e bello, forte nel corpo e nella volontа, ma in quella guerra ricevette dalla gente di Morgul una ferita che abbreviт molto i suoi giorni, facendolo come avvizzire dal dolore e uccidendolo dodici anni dopo la morte del padre.

Dopo di lui venne il lungo governo di Cirion. Era uomo cauto e prudente, ma il territorio di Gondor era ormai assai ridotto, ed egli non poteva fare altro che difenderne le frontiere, mentre i suoi nemici (o piuttosto il potere che li spingeva) preparavano attacchi che egli non poteva impedire. I Corsari saccheggiavano le regioni costiere, ma il maggior pericolo era a nord. Nelle vaste terre del Rhovanion, fra il Bosco Atro e il fiume Flutti, viveva infatti adesso un popolo feroce, interamente sottomesso all’ombra di Dol Guldur. Frequenti erano le loro scorrerie attraverso la foresta sino alla valle dell’Anduin, tanto che pian piano tutti abbandonarono le regioni a sud del Gaggiolo. Questi Balchoth aumentavano costantemente a causa dell’immigrazione di altri giunti da est, mentre la popolazione del Calenardhon era assai ridotta. Ed era assai difficile per Cirion difendere la linea dell’Anduin.

«Prevedendo la tempesta, Cirion inviт a nord dei soccorsi, ma troppo tardi, perchй quell’anno i Balchoth avevano costruito molte grosse barche e zattere lungo le rive orientali dell’Anduin, e riuscirono a travolgere i difensori. Un esercito venuto dal Sud venne deviato e costretto a dirigersi verso il Limterso, ove fu improvvisamente assalito da una schiera di Orchi venuti dalle Montagne, e spinto verso l’Anduin. Allora dal Nord giunsero aiuti insperati, e per la prima volta si udirono a Gondor i corni dei Rohirrim. Eorl il Giovane venne con i suoi cavalieri e sterminт i nemici, e inseguм i Balchoth fino ad ucciderli tutti sui campi del Calenardhon. Cirion allora donт a Eorl quel territorio, e questi preste il Giuramento di Eorl, in cui s’impegnava a stringere alleanza, in caso di bisogno, con i Signori di Gondor».

 

All’epoca di Beren, diciannovesimo Sovrintendente, sopraggiunse un pericolo ancor piщ grande. Tre grosse flotte preparate da tempo giunsero da Umbar e dall’Harad, e assalirono le coste di Gondor con forze massicce; il nemico riuscм a metter piede su molte coste, spingendosi sino all’estuario dell’Isen. Nel medesimo tempo i Rohirrim venivano assaliti da ovest e da est, il loro paese fu invaso ed essi vennero costretti a rifugiarsi nelle valli dei Monti Bianchi. In quell’anno (2758) iniziт il Lungo Inverno con grandi freddi e nevi venuti da nord e da est, che durarono quasi cinque mesi. Helm di Rohan e i suoi due figli perirono in quella guerra; a Rohan e nell’Eriador regnavano la miseria e la morte. Ma a Gondor, a sud delle montagne, le cose andavano meno male, e prima che arrivasse la primavera Beregond figlio di Beren era riuscito a sopraffare gli invasori e aveva immediatamente inviato aiuti a Rohan. Egli fu il piщ grande capitano nato a Gondor dopo Boromir, e quando succedette al padre (2763) Gondor incominciт a riprendere forza. Ma Rohan fu piщ lento a ristabilirsi dalle profonde ferite ricevute. Per questo motivo Beren fu felice di accogliere Saruman e gli affidт le chiavi di Orthanc; da quell’anno (2759) Saruman visse a Isengard.

 

Ai tempi di Beregond ebbe luogo la Guerra dei Nani e degli Orchi nelle Montagne Nebbiose (2793-2799), di cui a sud si ebbero solo vaghe notizie finchй gli Orchi fuggiti da Nanduhirion tentarono di attraversare Rohan per stabilirsi tra i Monti Bianchi. Le lotte e le battaglie durarono molti anni prima che il pericolo venisse definitivamente scongiurato.

Quando Belecthor II, ventunesimo Sovrintendente, morм, anche l’Albero Bianco di Minas Tirith seccт, ma rimase lа in attesa «del ritorno del Re», perchй non si riuscм a trovare un nuovo seme.

All’epoca di Tщrin II i nemici di Gondor si rimisero in movimento; Sauron ormai aveva riconquistato la propria forza e stava per risorgere. Tutti gli abitanti dell’Ithilien l’abbandonarono per installarsi a ovest oltre l’Anduin, perchй la loro terra era infestata dagli Orchi di Mordor. Fu Tщrin che costruм rifugi segreti per i suoi soldati nell’Ithilien, di cui Henneth Annыn fu quello piщ a lungo conservato e custodito. Egli fortificт nuovamente l’isola di Cair Andros[28] per difendere l’Anуrien. Ma il principale pericolo veniva dal Sud, dove gli Haradrim avevano occupato il Gondor meridionale, e vi erano costantemente battaglie lungo il corso del Poros. Quando l’Ithilien venne invaso, il Re Folcwine di Rohan mantenne il Giuramento di Eorl e ripagт il suo debito per l’aiuto ricevuto da Beregond, inviando a Gondor molti uomini. Con il loro aiuto Tщrin riportт una vittoria al guado del Poros, ma ambedue i figli di Folcwine caddero in battaglia. I Cavalieri li seppellirono secondo le usanze del loro popolo, e per loro fu eretto un unico tumulo, poichй erano fratelli gemelli. Rimase a lungo lм, Haudh in Gwanыr, alto sul bordo del fiume, e i nemici di Gondor temevano di passare davanti ad esso.

Turgon succedette a Tщrin, ma della sua epoca si ricorda soprattutto che due anni prima della sua morte, Sauron risorse, dichiarandosi apertamente e rientrando a Mordor, che da molto tempo ormai veniva preparato per il suo ritorno. Allora Barad-dыr venne ricostruita, il Monte Fato avvampт, e gli ultimi abitanti dell’Ithilien fuggirono. Alla morte di Turgon, Saruman prese per sй Isengard e la fortificт.

 

«Ecthelion II, figlio di Turgon, era un uomo saggio. Con il potere che gli rimaneva cominciт a rafforzare il proprio reame contro gli assalti di Mordor. Egli incoraggiт tutti gli uomini di valore vicini e lontani a entrare al suo servizio, dando a coloro che si mostravano degni di fiducia alti ranghi e ricompense. In tutto ciт che faceva godeva dell’aiuto e dei consigli di un grande capitano che egli amava piщ di ogni altro. Thorongil, lo chiamavano gli uomini di Gondor, l’Aquila della Stella, perchй era veloce e lungimirante, e portava una stella d’argento sul suo manto; ma nessuno conosceva il suo vero nome nй il suo paese di origine. Egli era infatti giunto da Rohan, dove aveva servito re Thengel, ma non era uno dei Rohirrim. Era un grande condottiero di terra e di mare, ma scomparve nelle ombre dalle quali era giunto prima della fine di Ecthelion.

«Thorongil ripeteva sovente a Ecthelion che la forza dei ribelli di Umbar era un grosso pericolo che minacciava Gondor, una minaccia che sarebbe divenuta micidiale per le provincie del Sud se Sauron avesse dichiarato apertamente guerra. Ricevette quindi finalmente il permesso del Sovrintendente e radunт una piccola flotta con la quale giunse inaspettatamente a Umbar in piena notte, riuscendo a incendiare gran parte delle navi dei Corsari. Egli stesso sconfisse il Capitano del Porto nel corso di una battaglia sui morм, e ritirт la sua flotta con poche perdite. Ma quando tornarono a Pelargir, tutti furono stupefatti e dispiaciuti di apprendere che egli non voleva ritornare a Minas Tirith, ove l’attendevano grandi onori.

«Egli inviт a Ecthelion un messaggio di addio, dicendo: “Altri compiti mi attendono ora, sire, e dovranno passare molti pericoli e lunghi anni prima che io ritorni a Gondor, se tale и il mio destino”. E benchй nessuno potesse indovinare quali fossero questi compiti e chi avesse invocato il suo aiuto, seppero tuttavia dove egli si recava, poichй prese una barca e traversт l’Anduin, lа disse addio ai suoi compagni e proseguм da solo; e quando fu visto per l’ultima volta il suo volto, era diretto verso le Montagne dell’Ombra.

«Vi fu molto sconforto nella Cittа alla notizia della partenza di Thorongil, e a tutti parve una grande perdita, ad eccezione forse di Denethor, figlio di Ecthelion, un uomo ormai maturo per la Sovrintendenza, che assunse quattro anni dopo, alla morte del padre.

«Denethor II era un uomo orgoglioso, alto, valoroso, e piщ regale di qualunque altro uomo apparso a Gondor da molti anni; era anche saggio e lungimirante, e colto nelle antiche saghe. Anzi, rassomigliava a Thorongil come se fosse stato un suo strettissimo parente, eppure venne sempre secondo dopo lo straniero nel cuore degli uomini e nella stima del padre. A quell’epoca molti pensarono che Thorongil fosse partito prima che il rivale divenisse suo padrone, benchй Thorongil non avesse mai preteso rivaleggiare con Denethor, nй ritenersi altro che il servitore del padre di lui. E su di un solo punto i loro consigli al Sovrintendente erano in disaccordo: Thorongil avvertiva spesso Denethor di non fidarsi di Saruman il Bianco di Isengard, e di accogliere piuttosto Gandalf il Grigio. Ma vi era poca simpatia fra Denethor e Gandalf, e dopo i giorni di Ecthelion il Grigio Pellegrino fu meno accetto di prima a Minas Tirith. Perciт piщ tardi, quando ogni cosa venne chiarita, molti pensarono che Denethor, il quale era di spinto assai perspicace e vedeva piщ profondamente degli altri suoi contemporanei, avesse scoperto chi fosse in veritа Thorongil, e sospettasse che lui e Mithrandir progettassero di soppiantarlo.

 

«Quando Denethor divenne Sovrintendente (2984), dimostrт di essere un sovrano volitivo, che teneva ogni cosa nelle proprie mani. Parlava poco. Ascoltava i consigli e poi seguiva il proprio cervello. Si era sposato tardi (2976), prendendo in moglie Finduilas, figlia di Adrahil di Dol Amroth. Era una dama di grande bellezza e cuore gentile, ma prima che fossero trascorsi dodici anni morм. Denethor la amava, a modo suo, piщ profondamente di chiunque altro, ad eccezione forse del figlio primogenito che ella gli aveva dato. Ma alla gente pareva di vederla appassire nella cittа, come un fiore delle valli marittime trapiantato sopra una nuda roccia. L’ombra che incombeva a oriente la empiva di terrore, ed ella volgeva sempre lo sguardo a sud, in direzione del mare che rimpiangeva tanto.

«Dopo la sua morte, Denethor divenne piщ tetro e silenzioso di prima, e soleva trascorrere lunghe ore seduto in solitudine nella sua torre, immerso nei pensieri, prevedendo che l’assalto di Mordor sarebbe avvenuto durante la sua Sovrintendenza. Piщ tardi si apprese che” avendo bisogno di conoscere gli eventi futuri, ed essendo uomo fiero e sicuro della propria forza di volontа, egli aveva osato leggere nel palantir della Torre Bianca. Nessuno dei Sovrintendenti aveva mai osato fare ciт, e nemmeno i re Eдrnil ed Eдrnur, dopo la caduta di Minas Ithil, quando il palantir d’Isildur cadde nelle mani del Nemico; perchй la Pietra di Minas Tirith era il palantir di Anаrion, il piщ strettamente legato a quello posseduto da Sauron.

«In questo modo Denethor apprese molte cose che accadevano all’interno del suo reame e lungi dalle sue frontiere, e gli uomini se ne meravigliavano grandemente; ma egli pagт cara tale scienza, invecchiando prima del tempo nella sua lotta contro il volere di Sauron. Cosм in Denethor crebbe l’orgoglio e anche la disperazione, finchй non vide negli eventi del suo tempo che un’unica lotta fra il Signore della Torre Bianca ed il Signore di Barad-dыr, e diffidava di tutti coloro che resistevano a Sauron, a meno che non servissero lui direttamente.

«I tempi si avvicinavano all’inizio della Guerra dell’Anello, e i figli di Denethor crescevano e divenivano uomini. Boromir, il maggiore di cinque anni, prediletto del padre, gli rassomigliava nel volto e nell’orgoglio, ma in pochi altri aspetti. Era piuttosto un uomo simile all’antico Re Eдrnur, che non desiderava moglie e si dilettava unicamente di armi; forte e temerario, poco interessato alla storia, salvo le narrazioni di remote battaglie. Faramir, il cadetto, gli rassomigliava fisicamente, ma era assai diverso di spirito. Egli sapeva leggere nel cuore degli uomini come il padre, ma ciт che vi vedeva lo spingeva piuttosto alla pietа che alla derisione. Egli era cavalleresco e cortese, amante di storia e di musica, ed era quindi considerato da molti suoi contemporanei assai meno coraggioso del fratello. Ma non era cosм: egli semplicemente non cercava la gloria nel pericolo senza motivo. Quando Gandalf veniva nella Cittа era lui ad accoglierlo, apprendendo ciт che poteva della sua scienza e saggezza, e questa e molte altre sue azioni indispettivano il padre.

«Eppure fra i due fratelli vi era un profondo amore, sin dal l’infanzia, quando Boromir proteggeva e aiutava Faramir. E da allora fra di essi non era sorta nй gelosia nй rivalitа per l’affetto del padre o per l’ammirazione del popolo. Non sembrava possibile a Faramir che qualcuno a Gondor potesse rivaleggiare con Boromir, erede di Denethor, Capitano della Torre Bianca; e Boromir era del medesimo parere. Eppure i fatti dimostrarono una diversa veritа. Ma di tutto ciт che accadde loro durante la Guerra dell’Anello si parla lungamente altrove. Dopo la Guerra finirono i tempi dei Sovrintendenti Regnanti, perchй l’erede d’Isildur e Anаrion tornт, riprendendo il titolo di Re e facendo sventolare nuovamente il vessillo dell’Albero Bianco dalla Torre di Ecthelion».

 

5. QUI SEGUE UNA PARTE
DELLA STORIA DI ARAGORN E ARWEN

 

«Arador era il nonno del Re. Suo figlio Arathorn chiese in sposa Gilraen la Bella, figlia di Dirhael, a sua volta discendente di Aranarth. Ma Dirhael si oppose a questo matrimonio, perchй Gilraen era giovane e ancora non aveva raggiunto l’etа in cui le donne dei Dщnedain erano solite sposarsi.

«“Inoltre”, egli diceva, “Arathorn и un uomo severo e maturo e diventerа capitano prima di quanto non si pensi; eppure il cuore mi dice che avrа vita breve”.

«Ma Ivorwen, sua moglie, anch’ella lungimirante, rispose: “A maggior ragione bisogna dunque far presto! I giorni si fanno bui prima della tempesta, e stanno per accadere grandi cose. Se questi due si sposano subito, puт esservi speranza per la nostra gente, ma se tardano la speranza svanirа per sempre fino alla fine di quest’era”.

«E avvenne che quando Arathorn e Gilraen erano sposati da appena un anno, Arador fu fatto prigioniero dai Troll a nord di Gran Burrone e ucciso; e Arathorn divenne Capitano dei Dщnedain. L’anno seguente Gilraen gli diede un figlio, ed essi lo chiamarono Aragorn. Ma Aragorn aveva appena due anni quando Arathorn partм con i figli di Elrond per combattere gli Orchi e venne ucciso da una freccia che gli trafisse un occhio; la sua vita fu quindi davvero breve per uno della sua razza, poichй aveva appena sessant’anni quando cadde.

«Allora Aragorn, essendo ora l’erede d’Isildur, venne accolto nella casa di Elrond insieme con la madre, ed Elrond gli fece da padre e giunse ad amarlo come un figlio. Allora lo chiamarono Estel, cioи “Speranza”, e il suo vero nome e lignaggio furono tenuti segreti, come stabilito da Elrond; perchй i Saggi sapevano che il Nemico cercava di scoprire l’erede d’Isildur, se ve n’era ancora uno sulla terra.

«Ma quando Estel aveva appena vent’anni, accadde che ritornт a Gran Burrone dopo grandi gesta in compagnia dei figli di Elrond; questi lo guardт e fu contento poichй vide che egli era bello e nobile ed era divenuto presto maturo, pur dovendo diventare ancor piщ grande di corpo e di spirito. Quel giorno Elrond lo chiamт con il suo vero nome, e gli svelт la sua identitа, consegnandogli i beni ereditari della sua casata.

«“Ecco l’anello di Barahir”, egli disse, “il simbolo della nostra lontana parentela; ed ecco anche i frantumi di Narsil. Con essi potrai compiere grandi gesta, perchй prevedo che la durata della tua vita sarа piщ lunga di quella degli Uomini, a meno che tu non soccomba sotto un male imprevisto o che tu fallisca la prova. Ma la prova sarа dura e lunga. Trattengo io lo Scettro di Annщminas, perchй devi ancora meritartelo”.

«Il giorno seguente, al tramonto, Aragorn passeggiava nei boschi, e il suo cuore era alto e fiero; egli cantava, perchй era pieno di speranza e perchй il mondo era bello. Improvvisamente, mentre cantava, vide una fanciulla camminare su di un prato fra i bianchi tronchi delle betulle, ed egli si arrestт stupefatto, credendo di camminare in un sogno o di aver ricevuto il dono dei menestrelli elfici, che sanno fare apparire ciт che cantano innanzi agli occhi di coloro che lo ascoltano.

«Perchй infatti Aragorn stava cantando una parte della Saga di Lщthien che narra dell’incontro di Lщthien e Beren nella foresta di Neldoreth. E, meraviglia!, ecco Lщthien camminare innanzi a lui a Gran Burrone, con un manto argento e azzurro, bella come il crepuscolo nelle terre elfiche; i suoi capelli scuri volavano nel vento improvviso, e sulla sua fronte brillavano gemme simili a stelle.

«Per un momento Aragorn la fissт in silenzio, ma temendo che ella scomparisse per sempre, la chiamт gridando: “Tinщviel, Tinщviel!”, cosм come aveva fatto Beren nei Tempi Remoti.

«Allora la fanciulla si volse verso di lui e sorridendo disse: “Chi sei? E perchй mi chiami con quel nome?”.

«Ed egli rispose: “Perchй credevo davvero che tu fossi Lщthien Tinщviel, di cui stavo cantando. Ma se non sei lei, allora cammini come lei”.

«Molti me lo hanno detto”, ella rispose gravemente. “Eppure il mio non и il suo nome, benchй forse simile al suo sarа il mio destino. Ma tu chi sei?”.

«“Estel mi chiamavano”, egli rispose. “Ma sono Aragorn, figlio di Arathorn, Erede d’Isildur, Sire dei Dщnedain”; eppure mentre parlava sentiva che l’alto lignaggio che aveva reso il suo cuore cosм felice, valeva ormai ben poco, e non era nulla in confronto con la bellezza e la nobiltа della fanciulla.

«Ma ella rise allegramente e disse: “Allora siamo lontani parenti. Io infatti sono Arwen, figlia di Elrond, e mi chiamo anche Undуmiel”.

«“Accade sovente”, disse Aragorn, “che in tempi pericolosi gli uomini celino il loro piщ prezioso tesoro; eppure mi meraviglio di Elrond e dei tuoi fratelli, perchй sebbene io abbia dimorato in questa casa sin dalla mia infanzia, non ho mai udito parlare di te. Per quale motivo non ci siamo mai incontrati prima d’ora? Non credo certo che tuo padre ti abbia tenuta chiusa a chiave fra i suoi tesori!».

«“No”, ella disse, e guardт le Montagne che si ergevano a est. “Ho vissuto a lungo nella terra di mia madre laggiщ a Lothlуrien. Ma sono tornata da poco per rivedere mio padre. Erano molti anni ormai che non passeggiavo a Imladris”.

«Allora Aragorn si stupм, perchй ella non dimostrava piщ anni di lui, che aveva vissuto non piщ di vent’anni nella Terra di Mezzo. Ma Arwen lo guardт nel profondo degli occhi e gli disse: “Non ti meravigliare! I figli di Elrond hanno la vita degli Eldar”.

«Allora Aragorn fu turbato perchй vide la luce elfica sfavillare nei suoi occhi insieme con la saggezza di molti anni; e da quel momento egli amт Arwen Undуmiel figlia di Elrond.

 

«Nei giorni che seguirono Aragorn fu silenzioso, e sua madre comprese che gli era accaduto qualcosa di strano; egli finalmente cedette alle sue domande e le narrт l’incontro fra gli alberi nel crepuscolo.

«“Figlio mio”, disse Gilraen, “le tue ambizioni sono molto alte, anche per un discendente di molti re. Questa dama и la piщ nobile e bella fra quelle che ora camminano sulla terra. E i mortali non dovrebbero stringere matrimoni con la razza elfica”.

«“Eppure apparteniamo anche noi a quella razza”, disse Aragorn, “se la storia dei miei avi, che ho appresa, narra la veritа”.

«“Narra la veritа,” disse Gilraen, “ma ciт accadeva molto tempo addietro, in un’altra era del mondo, prima della decadenza della nostra razza. E io temo per te, perchй senza il volere di Elrond gli Eredi di Isildur si estingueranno fra breve. Ma non credo che il volere di Elrond ti sarа favorevole in tale questione”.

«“Allora i miei giorni saranno amari, e io camminerт solo nelle zone selvagge”, disse Aragorn.

«“Tale sarа in veritа il tuo fato”, disse Gilraen, e benchй ella possedesse la lungimiranza della sua gente, non gli disse altro dei suoi presagi, nй parlт ad alcuno di ciт che suo figlio le aveva rivelato.

«Ma Elrond vedeva molte cose e leggeva in molti cuori. Un giorno, prima della fine dell’anno, chiamт a sй Aragorn e gli disse: “Aragorn, figlio di Arathorn, Sire dei Dщnedain, ascoltami! Un grande destino ti attende sia quello di ergerti al di sopra di tutti i tuoi avi succeduti a Elendil, sia quello di cadere nell’oscuritа con tutti i superstiti della tua stirpe. Molti anni di travagli e sofferenze ti attendono. Non avrai moglie e non legherai a te in promessa alcuna donna prima che giunga la tua ora e che tu ti sia dimostrato degno di essa.

«Allora Aragorn si turbт e disse: “E’ possibile che mia madre ti abbia parlato di ciт?”.

«“No, certo”, disse Elrond. “I tuoi propri occhi ti hanno tradito. Ma io non parlo soltanto di mia figlia. Per il momento non ti fidanzerai con la figlia di nessun altro. Ma quanto ad Arwen la Bella, Dama di Imladris e di Lуrien, Stella del Vespro della sua gente, ella и di lignaggio piщ alto del tuo e ha vissuto nel mondo talmente a lungo che tu non sei per lei che un germoglio in confronto a una giovane betulla di molte estati. Ella и troppo alta per te. Credo che tale sarа anche il suo parere. Ma anche se non lo fosse e se il suo cuore si volgesse verso di te, tu ne soffriresti a causa del destino che ci attende”.

«“Quale destino?”, disse Aragorn.

«“Sino a quando io dimorerт qui ella godrа della gioventщ degli Eldar”, rispose Elrond, “ma quando partirт ella mi accompagnerа, se tale sarа la sua scelta”.

“Comprendo”, disse Aragorn, “che ho posato gli occhi sopra un tesoro non meno prezioso del tesoro di Thingol, che Beren un tempo desiderava. Questo и il mio fato”. Ma improvvisamente la capacitа di preveggenza della sua gente si destт in lui, ed egli disse: “Messere Elrond, si avvicina ormai la fine della tua vita nella Terra di Mezzo, e ai tuoi figli toccherа scegliere fra lasciare te o lasciare questi luoghi”.

«“E’ vero”, disse Elrond. “L’ora si avvicina, benchй debbano ancora trascorrere molti anni degli Uomini. Ma non vi sarа scelta per Arwen, la mia adorata, a meno che tu, Aragorn, figlio di Arathorn, ti metta fra noi e costringa uno dei due, te o me, a un’amara separazione oltre la fine del mondo. Tu non puoi sapere ancora che cosa sia meglio desiderare, per me”. Sospirт, e dopo qualche minuto, guardando gravemente il giovane, gli disse: “Gli anni porteranno ciт che vorranno portare. Non riparleremo piщ di ciт prima che ne siano trascorsi molti altri. I giorni si rabbuiano, e il male incombe”.

 

«Allora Aragorn si congedт affettuosamente da Elrond. Il giorno seguente disse addio a sua madre, alla casa di Elrond e ad Arwen, e partм verso luoghi selvaggi. Combattй per quasi trent’anni la lotta contro Sauron, e divenne amico di Gandalf il Saggio, dal quale apprese molta saggezza. Con lui fece molti pericolosi viaggi, ma con il trascorrere degli anni partм molto spesso da solo. Ardui e lunghi erano i sentieri che percorreva, e il suo aspetto divenne tetro e severo, salvo quando sorrideva; eppure tutti gli Uomini lo consideravano degno di grandi onori, come un re in esilio, quando non nascondeva le sue vere sembianze. Egli infatti viaggiava sotto molti aspetti diversi, e conquistт gloria e fama con nomi differenti. Cavalcт nell’esercito di Rohan, e combattй per il Sire di Gondor per terra e per mare; ma, al momento della vittoria, si allontanava dagli Uomini dell’Ovest e si recava da solo a sud o a est, esplorando il cuore degli Uomini, buoni o malvagi, e scoprendo i complotti e gli artifizi dei servitori di Sauron.

«Egli divenne cosм il piщ coraggioso degli Uomini, abile in ogni loro arte, colto in ogni loro storia, eppure era piщ di essi; perchй la sua era una saggezza elfica, e nei suoi occhi avvampava una luce che pochi riuscivano a sopportare. Il suo volto era triste e severo a causa del destino che incombeva su di lui, e tuttavia in fondo alla sua anima viveva sempre la speranza, e di tanto in tanto l’allegria sorgeva in lui come una fonte da una roccia.

«Fu cosм che all’etа di quarantanove anni Aragorn tornт dai perigli affrontati sulle oscure frontiere di Mordor, ove ora Sauron aveva ristabilito la sua dimora e preparava i suoi malefici. Egli era stanco e desiderava recarsi a Gran Burrone onde riposarsi prima di ripartire per un lungo viaggio; e lungo la via giunse ai confini di Lуrien e fu accolto nella terra segreta da Dama Galadriel.

«Egli lo ignorava, ma Arwen Undуmiel si trovava anch’essa lа, trascorrendo ancora qualche tempo con la stirpe della madre. Era cambiata assai poco, perchй gli anni mortali scivolavano su di essa, eppure il suo viso era piщ grave e il suo riso squillava di rado. Ma Aragorn aveva raggiunto la piena maturitа di corpo e di mente; Galadriel lo pregт di deporre i consunti abiti da viaggio e lo vestм d’argento e di bianco, con un manto grigio-elfico e una brillante gemma in fronte. Egli parve allora assai superiore a qualunque Uomo, simile piuttosto a un Signore Elfico delle Isole dell’Ovest. Fu cosм che Arwen lo rivide dopo la loro lunga separazione, e quando egli le venne incontro sotto gli alberi di Caras Galadhon coperti di fiori d’oro, la sua scelta fu fatta e il suo destino deciso.

«Allora, per tutta una stagione essi passeggiarono insieme nelle radure di Lothlуrien, finchй egli dovette partire. La sera di Mezza Estate Aragorn, figlio di Arathorn, e Arwen figlia di Elrond si recarono in cima alla collina di Cerin Amroth, camminando scalzi sull’erba sempreverde, circondati da elanor e da niphredil che fiorivano intorno. Dalla sommitа della collina guardarono a oriente l’Ombra e a occidente il Crepuscolo; si giurarono eterna fedeltа, e furono felici.

«Ed Arwen disse: “Oscura и l’Ombra, eppure il mio cuore gioisce, perchй tu, Estel, sarai fra i grandi il cui coraggio la distruggerа”.

«Ma Aragorn rispose: “Ahimи! Io non posso prevederlo, e come potrа accadere mi и tuttora oscuro. Eppure con la tua speranza anch’io spererт. E respingo per sempre l’Ombra; ma neppure il Crepuscolo и fatto per me, o mia dama; perchй io sono mortale, e se tu ti legherai a me, Stella del Vespro, anche tu dovrai rinunciare al Crepuscolo”.

«Ella rimase immobile come un candido albero, con lo sguardo perduto a occidente, e disse finalmente: “Mi legherт a te, Dщnadan, e mi allontanerт dal Crepuscolo. Eppure quella и la terra della mia gente e la dimora di tutta la mia razza”. Ella amava il padre teneramente.

«Quando Elrond apprese la scelta della figlia rimase silenzioso, benchй il suo cuore soffrisse e trovasse il dolore a lungo temuto assai difficile a sopportare. Ma quando Aragorn tornт a Gran Burrone egli lo chiamт a sй e gli disse:

«“Figlio mio, verranno degli anni durante i quali ogni speranza svanirа, e ciт che seguirа non mi и chiaro. E ora un’ombra ci separa. Forse и stato deciso cosм, che il regno degli Uomini possa venire restaurato soltanto se io me ne andrт. E poichй ti amo come un figlio ti dico: Arwen Undуmiel non diminuirа lo splendore della sua vita per un motivo futile. Ella non sarа la sposa di alcun Uomo, a meno che questi non sia al tempo stesso Re di Gondor e di Arnor. Anche in tal caso la nostra vittoria non potrа recare a me altro che dolore e una triste separazione… ma a te e a lei la speranza di qualche tempo di gioia. Ahimи, figlio mio! Temo che il Fato degli Uomini sembrerа ad Arwen arduo da affrontare, alla fine”.

«Le cose rimasero a questo punto fra Elrond e Aragorn, ed essi non riparlarono della questione; ma Aragorn ripartм verso pericoli e fatiche. E mentre il mondo si oscurava e la paura sommergeva la Terra di Mezzo, man mano che il potere di Sauron cresceva e Barad-dыr si ergeva sempre piщ alta e potente, Arwen dimorava a Gran Burrone. Quando Aragorn fu lontano, ella lo protesse con il pensiero; e nell’attesa piena di speranza gli preparт un grande vessillo regale, degno di colui che avrebbe preteso l’ereditа di Elendil e la corona dei Numenoreani.

«Dopo qualche tempo Gilraen si congedт da Elrond e tornт fra la sua gente, vivendo da sola nell’Eriador; e vide di rado suo figlio, poichй egli trascorse molti anni in remoti paesi. Ma una volta Aragorn era ritornato a nord e si era recato da lei. In questa occasione, ella gli aveva detto prima che ripartisse:

«“Questa и la nostra ultima separazione, Estel, figlio mio. Le preoccupazioni mi hanno invecchiata, come se fossi una degli Uomini comuni; e ora che si avvicina, so di non potere affrontare l’oscuritа del nostro tempo che si infittisce sulla Terra di Mezzo. Partirт presto”.

«Aragorn cercт di confortarla, dicendole: “Vi puт ancora essere una luce al di lа delle tenebre, e se cosм и, vorrei che tu la vedessi e fossi felice”.

«Ma ella rispose soltanto con questo linnod:

 

Onen i-Estel Edain, щ-chebin estel anim [29],

 

e Aragorn partм con il cuore rattristato. Gilraen morм prima della primavera seguente.

«Si avvicinт cosм la Guerra dell’Anello, narrata altrove dettagliatamente: si scoprirono i mezzi imprevedibili per sconfiggere Sauron e ogni desiderio e ogni speranza si realizzт. Accadde che al momento in cui Gondor stava per essere sconfitto Aragorn giunse dal Mare spiegando il vessillo di Arwen nella battaglia dei Campi del Pelennor, e fu per la prima volta acclamato re. E finalmente quando tutto fu finito, egli entrт in possesso dell’ereditа dei padri e ricevette la corona di Gondor e lo scettro di Arnor; l’anno della Caduta di Sauron, a Mezza Estate, egli prese la mano di Arwen Undуmiel, ed essi furono sposi nella cittа dei Re.

«La Terza Era finм cosм con speranza e vittoria; e tuttavia, fra i dolori di quell’Era uno dei piщ amari fu la separazione di Elrond e di Arwen, perchй ormai li separavano il Mare e il fato al di lа della fine del mondo. Quando il Grande Anello venne distrutto e i Tre perdettero ogni loro potere, Elrond si sentм stanco e abbandonт la Terra di Mezzo per non tornarvi mai piщ. Ma Arwen scelse di divenire mortale; eppure il destino non volle che morisse prima di aver perduto tutto ciт che le era appartenuto.

«Visse come Regina di Elfi e di Uomini per centovent’anni in grande gloria e felicitа con Aragorn; ma egli un giorno sentм avvicinarsi la vecchiaia e comprese che i giorni della sua vita stavano per finire, per quanto lunghi fossero stati. Allora Aragorn disse ad Arwen:

«“Ormai, Dama Stella del Vespro, la piщ splendida di questo mondo e la piщ amata, il mio mondo sta svanendo. Abbiamo raccolto, abbiamo speso, e ora si avvicina il momento di pagare”.

«Arwen comprese ciт che voleva dire, e lo prevedeva da tempo; tuttavia, fu sconvolta dal dolore. “Vuoi dunque, sire, lasciare prima del tempo la tua gente che vive per la tua parola?”, ella disse.

«“Non prima del tempo”, egli rispose. “Se non vado adesso, sarт presto costretto a partire per forza. Eldarion nostro figlio и pienamente maturo per divenire re”.

«Aragorn si recт nella Casa dei Re in fondo alla Via Silente, e si distese sul lungo letto che era stato preparato per lui. Disse addio a Eldarion e gli porse la corona alata di Gondor e lo scettro di Arnor; poi tutti lo lasciarono, all’infuori di Arwen, la quale rimase in piedi, sola, accanto al letto. E, malgrado la sua saggezza e il suo lignaggio, ella non seppe trattenersi dal pregarlo di rimanere ancora per qualche tempo. Non era ancora stanca dei suoi giorni, e sentм l’amaro sapore della mortalitа che aveva scelta.

«“Dama Undуmiel”, disse Aragorn, “dura и invero l’ora, eppure fu decisa nel momento in cui ci incontrammo sotto le bianche betulle nel giardino di Elrond, ove nessuno piщ passeggia. E sul colle di Cerin Amroth, quando abbandonammo sia l’Ombra che il Crepuscolo, accettammo il nostro destino. Rifletti, mia adorata, e domandati se preferiresti vedermi appassire e cadere dal mio alto trono, impotente e irragionevole. No, mia dama, io sono l’ultimo dei Numenoreani e l’ultimo Re dei Tempi Remoti; a me fu data non soltanto una vita tre volte piщ lunga di quella degli Uomini della Terra di Mezzo, ma anche la grazia di partire volontariamente, restituendo il dono ricevuto. Ora, quindi, dormirт”.

«“Non ti dirт parole di conforto, perchй per simili dolori non vi и conforto entro i confini del mondo. Ti attende un’ultima scelta: pentirti e recarti ai Rifugi, portando con te all’Ovest il ricordo dei giorni trascorsi insieme, un ricordo sempre verde, ma pur sempre soltanto un ricordo; o, altrimenti, attendere la Sorte degli Uomini”.

«“No, mio amato sire”, ella rispose, “quella scelta и stata fatta ormai da molto tempo. Non vi sono piщ navi che mi porteranno sin lа, e devo attendere la Sorte degli Uomini, volente o nolente: la perdita e il silenzio. Ma voglio dirti, Re dei Numenoreani, che sinora non avevo compreso la storia della tua gente e la loro caduta. Li deridevo come se fossero stupidi e cattivi, ma ora finalmente li compiango. Perchй se questo и, in veritа, il dono dell’Uno agli Uomini, и assai amaro da ricevere”.

«“Cosм sembra”, egli disse. “Ma non lasciamoci sopraffare dalla prova finale, noi che anticamente rinunciammo all’Ombra e all’Anello. In tristezza dobbiamo lasciarci, ma non nella disperazione. Guarda! Non siamo vincolati per sempre a ciт che si trova entro i confini del mondo, e al di lа di essi vi и piщ dei ricordi. Addio!”.

«“Estel, Estel!”, ella gridт, e mentre gli prendeva la mano e la baciava egli si addormentт. Allora in lui si rivelт una grande bellezza, e tutti coloro che vennero a guardarlo l’osservarono con meraviglia, perchй videro che la grazia della sua gioventщ, il coraggio della virilitа e la saggezza e maestа della vecchiaia erano fusi in uno. Egli giacque a lungo lа, immagine dello splendore dei Re degli Uomini immersa nella gloria raggiante precedente al crollo del mondo.



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