Nota su tre nomi: Hobbit, gamgee e Brandivino. 


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Nota su tre nomi: Hobbit, gamgee e Brandivino.



 

Hobbit и un’invenzione. In Ovestron, quando ci si riferiva a questo popolo, si adoperava la parola banakil = mezzuomo. La gente della Contea e di Brea usava invece il termine kuduk, che non si trova altrove. Eppure Meriadoc nota che il Re di Rohan si serviva della parola kыd-dыkan = «abitante di tane». Poichй, come in precedenza ho osservato, gli Hobbit parlavano un tempo un idioma assai simile a quello dei Rohirrim, и probabile che kuduk derivasse da kыd-dыkan. Ho tradotto quest’ultimo vocabolo con holbytla per motivi precedentemente spiegati, e hobbit potrebbe essere facilmente una forma derivata da holbytta, se questo nome fosse esistito nella nostra antica lingua.

 

Gamgee. Secondo la tradizione di famiglia, esposta nel Libro Rosso, il cognome Galbasi, o in forma ridotta Galpsi, derivava dal nome del villaggio di Galabas, che si supponeva derivasse da gatab = gioco, e un vecchio elemento -bas, piщ o meno equivalente a un nostro suffisso vichi. Gamvichi (pronunciato Gammigi) sembrava quindi una buona trasposizione. Comunque, nel ridurre Gammigi in Gamgi per rappresentare Galpsi, non era inteso alcun riferimento al legame fra Samvise e la famiglia dei Cotton, anche se un simile scherzo corrisponderebbe perfettamente alla mentalitа hobbit.

Cotton infatti sta per Hlothran, un nome di villaggio abbastanza comune nella Contea, derivante da hloth = tana o caverna a due camere, e ranu = un piccolo gruppo di simili dimore sul fianco di una collina. Come cognome potrebbe essere una forma alterata di hlo-thram(a) = abitante di una casetta di campagna. Hlothram, che io ho tradotto con Cotman, era il nome del nonno del vecchio Cotton.

 

Brandivino. I nomi dati dagli Hobbit a questo fiume erano alterazioni dell’Elfico Baranduin (con accento su and), derivante da baran = bruno dorato, e duin = (grande) fiume. Brandivino sembrava una normale corruzione di Barauduin, A dire il vero, il piщ antico nome hobbit era Branda-nоn = acque di confine, il che sarebbe stato reso meglio con Marchborn; comunque, era ormai espressione scherzosa comune il riferirsi al colore del fiume chiamandolo Bralda-him = birra inebriante.

Bisogna in ogni caso notare che quando i Vecchiobecco (Zaragamba) mutarono il loro nome in Brandibuck (Brandagamba) il primo elemento significava «terra di confine», e Marchbuc sarebbe stata una traduzione piщ adatta. Ma solo un Hobbit molto ardito avrebbe osato chiamare il Signore della Terra di Buck Brandagamba in sua presenza.


[1] Tree and Leaf, Londra 1964 (trad. it. di Francesco Saba Sardi, Albero e Foglia, Rusconi, Milano 1976, pp. 75-77).

[2] Ivi, pp. 89-91.

[3] Le passa in rassegna G. Wilson Knight in A Chart of the Prose Works of John Cowper Powys, Londra 1964.

[4] Argeleb II, ventesimo re del ramo nordico che si estinse trecento anni dopo con Arvedui.

[5] Per calcolare, in base al calendario degli Elfi e dei Numenoreani, gli anni della Terza Era, basta quindi aggiungere 1600 anni alla data dell’Era della Contea.

[6] Calendario della Contea (N.d.T.)

[7] Vedi Appendice B: Annali 1451, 1462, 1482; e Nota conclusiva dell’Appendice C.

[8] E’ brevemente riassunta dino all’inizio della Quarta Era, nell’Appendice B.

[9] In italiano, il significato di Merry и Felice. Abbiamo lasciato il nome nella forma originale, perchй piщ avanti esso и spiegato come diminutivo familiare di Meriadoc (N.d.T.)

[10] Non possiamo tradurre se non leteralmente l’espressione inglese to run off into the Blue (= perdere il senno, impazzire), affine del resto a frasi idiomatiche come blue funck (= paura terribile), to feel blue o to have the blues (= essere depresso, nervoso) (N.d.T.)

[11] Per gli Hobbit e gli Elfi il Sole и di genere femminile.

[12] Nome dato dagli Hobbit all’Orsa Maggiore.

[13] Il fiume Brandivino.

[14] Vedi la nota dell’Appendice F: A proposito degli Elfi.

[15] Vedi Appendice E, voce Ent.

[16] Ogni mese contava trenta giorni nel Calendario della Contea.

[17] Vedi Appendice F.

[18] E’ probabilmente un termine originariamente tratto dal linguaggio degli Orchi: sharkы, “vecchio uomo”.

[19] Dopo Eдrendur i Re non assunsero piщ i nomi nella forma alto-elfica.

[20] Dopo Malvegil, i Re di Fornost rivendicarono la signoria su tutto il Reame di Arnor, e come segno di tale pretesa assunsero nomi con il prefisso ar(a).

[21] Sono gente strana e ostile, superstiti del Forodwalth, Uomini dei giorni remoti, abituati ai freddi intensi del regno di Morgoth. In quella regione ancor oggi si registrano temperature estremamente gelide, benchй sia situata ad appena cento leghe a nord della Contea. I Lossoth abitano nella neve, e pare che sappiano correre sul ghiaccio con ossa legate ai piedi, e che posseggano carri senza ruote. La magior parte di essi abita una regione inaccessibile ai nemici, il vasto e prolungato Capo di Forochel che chiude a nord-ovest l’immensa baia dal medesimo nome; ma si accampano sovente sulle spiagge della baia ai piedi delle Montagne.

[22] Fu cosм salvato l’anello della Casa d’Isildur, in seguito riscattato dai Dщщnedain. Narra la storia che si trattava nientemeno che dell’anello che Felagund di Nargothrond diede a Barahir, e che Beren riconquistт vincendo grandi pericoli.

[23] Queste erano le Pietre di Annщminas e di Amon Sыl. L’unica Pietra rimasta nel Nord fu quella della Torre dell’Emyn Beffid che si affaccia sul Golfo di Luhun. Era custodita dagli Elfi, e benchй nessuno lo sapesse rimase lм finchй Cirdan la imbarcт sulla nave quando Elrond partм. Ma pare che fosse diversa dalle altre e non in accordo con esse; guardava infatti soltanto in direzione del Mare. Elendil la mise lа onde poter vedere con «diritta vista» Eressлa nell’Ovest scomparso; ma i mari coprirono Nщmenor per sempre.

[24] Lo Scettro era il principale simbolo del potere regale a Nщmenor; e lo era altresм ad Arnor, ove i re non portavano corona, ma una unica gemma bianca, l’Elendilmir, Stella di Elendil, legata alla fronte con un filo sottile d’argento. Quando Bilbo parla di una corona, si riferisce indubbiamente a Gondor; egli era apparentemente molto informato di tutto ciт che concerneva la stirpe di Aragorn. Dicono che lo scettro di Nщmenor scomparve con Ar-Pharazфn. Quello di Annщminas era il bastone d’argento dei Signori di Andщniл, ed и forse al giorno d’oggi la piщ antica opera eseguita da mani umane che sia custodita nella Terra di Mezzo. Aveva giа piщ di cinquemila anni quando Elrond lo cedette ad Aragorn. La corona di Gondor derivava dalla forma degli elmi di Nщmenor. All’inizio era infatti un semplice elmo: pare anzi che fosse quello portato da Isildur nella Battaglia di Dagorlad (poichй l’elmo portato da Anаrion fu distrutto dal proiettile di Barad-dыr che lo uccise). Ma ai tempi di Atanatar Alcarin, esso fu sostituito con l’elmo ingioiellato che servм anche all’incoronazione di Aragorn.

[25] Il grande capo che chiude l’estuario di Umbar era appartenuto ai Numenoreani per moltissimi anni; ma era una fortezza degli Uomini del Re, chiamati piщ tardi i Numenoreani Neri, corrotti da Sauron, che odiavano piщ di ogni altra cosa i seguaci di Elendil. Dopo la caduta di Sauron, la loro razza decrebbe rapidamente o si mescolт con gli Uomini della Terra di Mezzo, senza Perт dimenticare l’odio per Gondor. Fu quindi un’impresa assai ardua impadronirsi di Umbar.

[26] Il fiume Flutti.

[27] Quella legge fu istituita a Nщmenor (come abbiamo appreso dal Re) quando Tar-Aldarion, il sesto re, non lasciт che una figlia femmina. Ella divenne la prima Regina Regnante, Tar-Ancalimл. Ma prima di lei la legge era diversa. A Tar-Elendil, quarto re, succedette il figlio Tar-Meneldur, benchй la figlia di Tar-Elendil, Silmarien, fosse la primogenita. Comunque Elendil discendeva proprio da Silmarien.

[28] Questo nome significa «Nave dalla lunga scia», perchй l’isola ha la forma di una grande nave, con l’alta prora puntata verso nord; contro questa prora di dura roccia, si rompe e spumeggia in una bianca scia l’acqua dell’Anduin.

[29] Ho dato la speranza ai Dщnedain, non ne ho conservata per me.

[30] Perchй il braccio con il quale reggeva lo scudo le fu rotto dalla mazza del Re degli Stregoni; ma egli venne distrutto e annientato, realizzando cosм le parole di Glorfindel a Re Eдrnur, che prevedevano che il Re degli Stregoni non sarebbe caduto per mano di un uomo. E i canti del Mark narrano che in questa impresa Eowyn ricevette l’aiuto dello scudiero di Thйoden, che anch’egli non era un Uomo, bensм un Mezzuomo venuto da terre lontane, al quale Йomer concesse poi grandi onori nel Mark e il nome di Holdwine. (Questo Holdwine non era altri che Meriadoc il Magnifico, Signore della Terra di Buck).

[31] Pare che lo scudo di Thorin fosse spaccato; egli lo gettт via, e staccato con l’ascia il ramo di una quercia lo strinse nella mano sinistra per difendersi dai colpi degli avversari, o per attaccarli come con una mazza. Ed и per questo motivo che ricevette il soprannome di Scudodiquercia.

[32] I Nani erano addolorati di dover trattare cosм i loro morti, perchй era contro ogni loro consuetudine. Ma per erigere tombe simili a quelle che solevano costruire (non di terra, ma interamente in pietra) avrebbero impiegato anni. Preferirono il fuoco, piuttosto che lasciare i loro morti in pasto alle bestie, agli uccelli o agli Orchi. Ma coloro che caddero ad Azanulbizar furono per sempre ricordati e onorati, e ancor oghi un Nano dirа con orgoglio di uno dei suoi antenati: «Fu uno dei Nani bruciati», e non avrа bisogno di aggiungere altro.

[33] Vi erano fra di essi assai poche donne. Dнs, la figlia di Thrаin, visse nell’Ered Luin e partorм Fili e Kili. Thorin invece non prese moglie.

[34] Piщ tardi si comprese che Saruman incominciт a desiderare proprio allora di possedere per sй l’Unico Anello; egli sperava che il potere dell’Anello si sarebbe rivelato da sй, quasi cercando il suo padrone, se Sauron fosse stato lasciato in pace per qualche tempo.

[35] Mesi e giorni indicati secondo il Calendario della Contea.

[36] Ricevette questo soprannome a causa della sua bellezza; molti dicevano che somigliava piuttosto a una fanciulla elfica che ad un Hobbit. I suoi capelli erano dorati, caratteristica assai rara nella Contea: ma due altre figlie di Samvise erano anch’esse bionde, come molti altri bambini nati nel medesimo periodo.

[37] 365 giorni, 5 ore, 48 minuti, 46 secondi.

[38] Nella Contea, dove l’Anno 1 corrispondeva al 1601 T.E. Ma a Brea, dove l’Anno 1 corrispondeva al 1300 T.E., era il primo anno del secolo.

[39] Osservando il Calendario della Contea, si potrа notare che nessun mese incominciava mai di venerdм. Divenne cosм una espressione idiomatica scherzosa, tipica della Contea, parlare di «venerdм primo del mese», riferendosi a un giorno inesistente o a eventi assai improbabili come maiali che volano o (nella Contea) alberi che camminano. L’espressione vera e propria era: «venerdм primo trappolaio». E’ superfluo osservare che il mese di «trappolaio» non esisteva, nel Calendario della Contea.

[40] A Brea si diceva: «Invernume di Contea». Invername и palese alterazione del piщ antico nome di Invernume.

[41] Libro in cui si annotavano nascite, matrimoni e morti riguardanti Casa Tuc, e altri eventi, come vendite di terreni, ed altri avvenimenti della Contea.

[42] Perciт, nella canzone di Bilbo (pp. 212-214) ho parlato di sabato e domenica invece che di giovedм e venerdм.

[43] Benchй in effetti lo yestarл del Nuovo Computo cadesse in anticipo rispetto al Calendario di Imladris, in cui esso corrispondeva piщ o meno al 6 aprile della Contea.

[44] Il 2 novembre era l’anniversario della prima volta in cui il Corno del Mark squillт nella Contea (3019).

[45] Di solito chiamato in Sindarin Menelvagor e in Quenya Menelmacar.

[46] Come in galadhremmin ennorath, «paesaggi intessuti di alberi della Terra di Mezzo». Remmirath contiene rem = maglia (in Quenya rembre) + Mir = gioiello.

[47] L’usanza alquanto diffusa di pronunciare la й e la у lunghe come ei e ou sia in Ovestron che nelle trasposizioni di nomi Quenya ad opera di coloro che parlavano l’Ovestron, и dimostrata dal fatto che si trova sovente scritto ei o ou o equivalenti di questi suoni negli scritti dell’epoca. Questa pronuncia era perт considerata scorretta e rustica, ed era naturalmente frequente nella Contea. Coloro che pronunciano yeni ыnуlime (= lunghi anni innumerevoli) come verrebbe spontaneo in Inglese (yany oonoalimy) commettono un errore appena piщ grande di quelli commessi da Bilbo, Meriadoc o Peregrino. Pare che Frodo dimostrasse molta «abilitа nella pronuncia dei suoni stranieri».

[48] Cosм pure in Annыn = tramonto, Amrыn = alba, per influenza rispettivamente di dыn = ovest, e di rhыn = est.

[49] Era cosм originariamente. Ma giа durante la Terza Era, in Quenya si pronunciava iщ enfatizzando la seconda vocale.

[50] L’unica relazione fra questo sistema e il nostro alfabeto che sarebbe parsa intelligibile agli Eldar и quella fra P e B; ma la separazione di queste due lettere, oltre che da F, M, V, da tutte le altre, sarebbe ad essi sembrata assurda.

[51] La rappresentazione dei suoni и uguale a quella usata precedentemente, fatta eccezione per ch, che corrisponde qui al suono di cih, per i, che corrisponde al suono di gelo, e per zh, che corrisponde al suono di s in fusione.

[52] L’iscrizione sul cancello occidentale di Moria fornisce l’esempio di un tipo di trascrizione del Sindarin in cui il Grado 6 rappresentava le nasali semplici, mentre il Grado 5 rappresentava le nasali doppie o lunghe, molto frequenti nel Sindarin: 17 = nn, ma 21 = n.

[53] In Quenya, linguaggio in cui la lettera a era molto frequente, il segno vocalico veniva spesso del tutto omesso. Cosм, per calma (= lampada), si poteva scrivere clm, leggendo naturalmente calma, poichй cl era una combinazione iniziale inesistente in Quenya, e la m non compariva mai in fine di parola. Sarebbe stato perт possibile leggere calama, ma tale parola non esisteva.

[54] Per le h aspirate dolci il Quenya adoperava in origine un semplice gambo senza arco chiamato baba (= alto). Esso poteva trovarsi davanti ad una consonante per indicare che questa era muta; la r e la l mute venivano quindi trascritte hr, hl. Piщ tardi, il 33 raffigurт l’h indipendente, e il suono hy (quello originale) si ottenne aggiungendo il tehtar indicante «segue y».

[55] Quelle fra parentesi () sono valori usati soltanto dagli Elfi, il segno * indica le cirth usate esclusivamente dai Nani.

[56] A Lуrien in questo periodo si parlava il Sindarin, anche se con un «accento», poichй gran parte del popolo di Lуrien era di origine silvana. Questo «accento» e la scarsa conoscenza che egli aveva del Sindarin trassero Frodo in errore (come и dimostrato nel Libro del Conte di un commentatore di Gondor). Tutte le parole elfiche citate nella Compagnia dell’Anello, capitoli VI, VII, VIII sono infatti in Sindarin, come anche gran parte dei nomi di luoghi e persone. Ma Lуrien, Caras Galadhon, Amroth, Nimrodel sono probabilmente di origine silvana, adattati al Sindarin.

[57] Sono Quenya, per esempio, i nomi Nщmenor (per intero Nщmenуre), Elendil, Isildur, Anаrion, tutti i nomi dei re di Gondor, compreso Elessar «Gemma EIfica». La maggior parte dei nomi degli altri uomini e donne dei Dщnedain, come Aragorn, Denethor, Gilraen, sono di forma Sindarin, come pure i nomi di Elfi e Uomini ricordati in canti e saghe della Prima Era. In pochi casi compaiono forme miste, come Boromir.

[58] Gli Sturoi dell’Angolo, che tornarono nelle Terre Selvagge, avevano giа adottato la Lingua Corrente; ma Dйagol e Smйagol sono nomi della lingua degli Uomini abitanti presso il Fiume Iridato.

[59] Salvo nei casi in cui gli Hobbit facevano qualche tentativo di rappresentare i mormorii e i richiami piщ brevi degli Ent: a-lalla-lalla-rumba-Kamanda-lindor-burщme non и quindi Elfico, ma l’unico e probabilmente molto impreciso tentativo di rappresentare un frammento dell’idioma ent.



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